Il sesto ponte

Le vite di tre generazioni di donne, nate e cresciute a Bratislava, vengono progressivamente sconvolte da segreti familiari, da rapporti complicati e dai cambiamenti politici e sociali che hanno investito l’Europa a partire dagli anni ’60.

Ricostruire i legami e le identità perdute richiederà loro di scavare nella propria storia per estrarne una memoria sepolta, dolorosa e mai del tutto personale.


 

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Prezzo: 15,00 (Iva Inclusa)

Disponibile

Dettaglio

Obiettivo Campagna

150 Copie

Obiettivo minimo

50 Copie

Termine Campagna

21 Aprile 2024

Consegna Prevista

Settembre 2024

Info Autore

Silvia Paulikova Milleri

Silvia Paulikova Milleri

Nasce a Bratislava il 31 dicembre 1953.
Dopo essersi diplomata presso un Liceo scientifico di Bratislava, si trasferisce in Italia, a Perugia, dove prosegue gli studi presso La Scuola Magistrale (odierna facoltà di Scienze dell'Educazione). Frequenta il Corso biennale per "L'insegnamento ai bambini diversamente abili" di Assisi e, attraverso un Concorso Nazionale entra di ruolo come insegnante presso le scuole dell'infanzia. Impiegata del Ministero della Pubblica Istruzione per tutto il tempo della sua carriera scolastica, ricopre le funzioni nell'ambito della professione che svolge: collaborazioni con enti locali, rapporti con il territorio e referenze sui progetti educativi del distretto scolastico nel quale opera. Ora in pensione, si dedica alla scrittura di libri per bambini e adulti.
Nel 2022 pubblica il libro illustrato "Nella Selva" edito da Gagio Edizioni.
Sposata con Carlo, madre di due figli, Anna e Giacomo, entrambi residenti all'estero, e nonna felice di tre nipoti. Divide il suo tempo libero tra Italia, Irlanda, Argentina e Slovacchia.

Sinossi

Il romanzo narra la storia di tre generazioni di donne, nate e cresciute a Bratislava, città attraversata dal fiume Danubio. Tra il passato e il presente le protagoniste si muovono in un asse di tempo che spazia tra gli anni Sessanta del secolo scorso fino ai giorni nostri, in un mondo caratterizzato da molti cambiamenti politici e socioculturali.
Legate tra loro da rapporti familiari e gli affetti che nutrono l’una per l’altra, unite affrontano le numerose avversità che la vita gli riserva, fino al momento in cui un segreto del passato, riguardante la vita della madre Izabela, stravolgerà gli equilibri familiari e indurrà la figlia maggiore a rompere i rapporti con le persone più care. Juana, una pianista di successo, si trasferirà a Roma e non tornerà più a Bratislava per molti anni.
Nel primo capitolo scritto al presente, la giovane donna sta tornando a casa con sua figlia Beatrice, una bimba di cinque anni, affetta da sindrome Down. Nella città nativa dovrà fare i conti con il passato e fare delle scelte difficili.
Ricorrendo alla memoria e rievocando gli insegnamenti delle persone a lei care, scomparse da tempo, Juana comprenderà meglio il passato e decide di agire di conseguenza nel presente.

Anteprima

Mi guardai intorno e notai che l’arredamento era completamente cambiato. Sulla parete che divideva il salone dal corridoio era stato costruito un piccolo caminetto, nel quale ora scoppiettava il fuoco. A destra della portafinestra era stato collocato un tavolo con sei sedie e alla sinistra due divani, uno di fronte all’altro, divisi da un tavolino di vetro, con sotto un morbido tappeto. Sulla parete in fondo c’era una grande televisione ai lati della quale erano esposte alcune fotografie: mamma e papà il giorno del loro matrimonio, Marta ed io all’età di circa tre e sette anni; io magra, con la capigliatura folta di ricci scuri domati da un cerchio e, con addosso un vestito blu a pois bianchi. Marta mi arrivava alla spalla, magra anche lei, bionda, capelli a caschetto, lo stesso cerchio e lo stesso vestito a pois. Il suo bel visetto un po’ corrucciato, era rivolto verso il mio. Ricordai vagamente il giorno in cui la foto fu scattata. Eravamo nel giardino di zio Josef, zia Irena e Stefan, nostro cugino. Doveva essere una domenica di primavera, perché in quel periodo andavamo spesso a casa degli zii e, a volte, dopo il pranzo uscivamo tutti per una passeggiata in centro o lungo il fiume. Attraversavamo il ponte Vecchio e ci fermavamo a Petrzalka, dove c’era un lunapark con le giostre colorate, le altalene e altre attrazioni per i bambini. Oppure prendevamo il traghetto e sbarcavamo direttamente sull’altra sponda del Danubio. Accanto al porticciolo c’era una bancarella che vendeva lo zucchero filato, una tappa obbligatoria per noi bambini, che ne eravamo ghiotti…
…“Juana vieni, ti faccio vedere dove puoi trovare gli asciugamani!”, mi chiamò Marta, spezzando il filo dei ricordi. Mi portò in bagno e aprì l’armadietto bianco nel quale erano sistemati gli asciugamani e i teli da bagno.
“C’è tutto quello che vi servirà, compreso il dentifricio e gli spazzolini nuovi.” disse Marta, indicando il grande specchio con gli sportelli laterali.
“Vedo che hai pensato a tutto!” dissi, e un nodo mi chiuse la gola, quando espressi il desiderio di parlare un po’ della mamma, ma si era fatto tardi e Marta doveva tornare a casa, dove la aspettavano suo figlio Igor e Sonia.
“Nel frigo trovi tutto. Sonia vi ha preparato il brodo di carne con i suoi tagliolini speciali, te li ricordi? Pensavamo che qualcosa di caldo nello stomaco, dopo il lungo viaggio poteva farvi piacere. C’è anche del formaggio, l’insalata e altro. Per colazione vi ho comprato il latte e i biscotti. Ci sono anche le fette biscottate e la marmellata di more fatta da Sonia. Trovi tutto nella dispensa. Il caffè invece è nel frigo. Per qualsiasi altra cosa chiamami pure al cellulare!”
“Va bene, ce la caveremo, corri Marta o farai tardi!”
“Ti lascerò le chiavi sulla mensola del corridoio, domani mattina verso le nove e mezzo passerò. Ho preso tre giorni di ferie e poi abbiamo anche il fine settimana a nostra disposizione. Pranzeremo a casa mia, Igor non sta nella pelle al pensiero di conoscere la cuginetta. Si è rifiutato di andare a scuola, così dovrò impegnare di nuovo Sonia. Almeno ci preparerà qualcosa di buono per il pranzo. Nel pomeriggio pensavo di portarti all’ospedale dalla mamma, l’orario di visite è dalle tre alle sei.”

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