Vittorio Dornetti (classe 1951) ha svolto l’attività di docente per oltre quarant’anni, insegnando letteratura italiana, latino e storia antica prima in un liceo linguistico privato e poi al liceo scientifico di Crema: rimane tuttora l’attività (la maschera direbbe Pirandello) nella quale si identifica maggiormente.
Negli spazi concessi dal suo lavoro, si è interessato di Medio Evo, approfondendo la mentalità e la spiritualità degli uomini di quell’epoca, i movimenti ereticali e la figura carismatica di San Francesco d’Assisi (nel volume La santità laica). Si è poi interessato di alcune figure significative del Cinquecento italiano, in particolare di Matteo Bandello e delle sue relazioni con le corti padane, e Francesco Straparola da Caravaggio, figura significativa per il suo ruolo di mediatore fra tradizione popolare e tradizione colta e i suoi rapporti con l’editoria cinquecentesca rivolta al popolo.
In ambito novecentesco, ha scritto saggi su Alberto Moravia, su Ferdinando Camon, su Giovanni Testori.
Negli ultimi anni si è interessato soprattutto di storia locale e di autori cremaschi, con monografie dedicate alla nascita delle Casse Rurali di Crema e alla storia di Vaiano Cremasco e di Cremosano. Ha pubblicato un saggio sul poeta ottocentesco in dialetto cremasco Federico Pesadori e sui poeti contemporanei cremaschi Carlo Alberto Sacchi e Angelo Lacchini.